Gli eventi sono una grande opportunità di raccolta fondi. In teoria. In pratica la prima questione da definire è “che un evento sia di raccolta fondi”, quindi porre l’accento su questo aspetto e non su quello della comunicazione e sensibilizzazione. Significa semplicemente che l’evento deve essere pensato sin dall’inizio in un’ottica di “cost effectivness” (rapporto costi/ricavi assolutamente vantaggioso). Deve essere, almeno sulla carta, un evento sostenibile, etico, nel senso del rispetto del donatore che ovviamente non vuole pagare le spese promozionali e organizzative, ma finanziare un progetto istituzionale.
Ma quali sono i possibili eventi di raccolti fondi? I principali sono:
- eventi di piazza. Per i quali devi considerare in particolar modo:
- il “prodotto” da proporre
- deperibile (tipo arance, piante, …) o no (cd, libri, ecc.)
- il “prodotto” da proporre
- eventi “spot” di un giorno o itineranti. Come:
- aste
- lotterie e simililari
- cene di raccolta fondi
- eventi sportivi
- …
- eventi tv/radio
- radio Deejay nel lontano 1998 ha raccolto 500 milioni di vecchie lire in una settimana per la lotta all’aids. Non sottovalutare il potere della radio!
- eventi on line
- le aste on line di e-bay sono una garanzia, ma parti sempre da 1 euro!
Bene, deciso il tipo di evento, devi impostare un piano di fattibilità dettagliato che evidenzi sempre:
- obiettivi
- di raccolta fondi
- ad esempio: n piazze x n giorni x n prodotti “venduti” di media in ogni piazza x il valore medio stimato di donazione per ogni prodotto (se vuoi puoi calcolare il ROI sottraendo i costi/i costi complessivi. Un ROI sotto il 120% è un dato negativo per un evento di raccolta fondi, l’ideale si attesta al 230%).
- altri obiettivi (come il numero di nominativi da raccogliere, l’esposizione sui media, ecc.)
- di raccolta fondi
- target
- pubblico generico, donatori, grandi donatori, giovani, ecc.
- questioni logistiche
- permessi comunali, siae, assicurazioni, montaggio banchetto/stand, trasposti, rimborsi spese, ecc.
- aspetti temporali dell’evento: uno o più giorni, settimane, mesi.
- aspetti fiscali (normative, ricevute, ecc. Affidatevi a un fiscalista, la materia è ostica. Io di solito vado da Studio Uno)
- vincoli strutturali e organizzativi (se non ho volontari non posso fare un evento di piazza e dovrò reclutarli)
- formazione dei volontari
- timing generale dell’iniziativa. Considera non meno di 8 settimane fino anche a 40 settimane per l’organizzazione e la promozione dell’iniziativa.
- il piano promozionale (tarato sui target e gli obiettivi). Ad esempio:
- piano above the line (radio, stampa, tv), below the line (direct, on line, ecc.)
- attività di ufficio stampa, eventuale conferenza
- ricerca spazi gratuiti, redazionali, ospitate, ecc.
- il budget generale (csotie ricavi compelssivi)
- i potenziali sponsor (aumentano il ROI coprendo i costi!)
- i potenziali partner
- altre associazioni (onlus, di categoria, gli alpini, l’avis, i rotary, ecc.) presenti e strutturate sul territorio(collaborare e “condividere” può essere molto vantaggioso).
- i patrocini da ottenere
- i possibili testimonial
- gli strumenti di raccolta fondi da utilizzare
- ccp, sms, urne, numero verde, ecc.
- le ricevute di donazione da consegnare
- Devi raccogliere il maggior numero possibile di nominativi, prevedi quindi dei meccanismi per farlo al meglio, come le ricevute su carta copiativa.
- la rassegna stampa post evento
- le attività dei concorrenti nel periodo prescelto
- le altre manifestazioni nel periodo prescelto (Natale, eventi sportivi, ecc. In generale non organizzore mai una serata se c’è una partita di champions league o se è troppo vicina alle festività)
- Sii innovativo e fantasioso!
Un trucco per un evento di piazza? Metti i palloncini, attraggono i bambini e quindi le mamme o le nonne, i tuoi donatori insomma. Per gli eventi di “una sera” è molto utile avere uno o più testimonial (un battitore d’asta “famoso” ad esempio, cercali tra le agenzie di spettacolo).
Let’s fundraising for good!
PS: i prossimi post sugli eventi di fundraising saranno su “idee creative dal mondo” e sul “benchmarking degli eventi di piazza italiani”.
Un pensiero riguardo “EVENTI DI FUNDRAISING #1 le mosse fondamentali”